La Corsica non è solo mare e montagna, ma una terra con una grande storia. Da sempre, insieme alla Sardegna, fu una delle mete preferite dai popoli preromani.
Aleria, insieme a Mariana, fu la città romana più importante dell'isola.
Nel V secolo
a.C. lo storico Erodoto citò l'arrivo da Oriente di un gruppo
di Greci focesi ad Alalié (nome greco della città) cacciati dai Persi verso il
545 a.C. dalle rive dell’Asia Minore. All’arrivo trovarono una colonia greca che
occupava Aleria già da vent'anni. Oggi solo alcuni frammenti di ceramica a
figure nere ricordano questo momento evocato da Erodoto.
A sud, nella sinuosità del tufo ai margini dei terreni agricoli, si trova
la necropoli di Casabianca, la quale rivela arredi funerari del V e
IV secolo a.C., costituiti soprattutto da cocci di vasi etruschi e greci.
Questo lascia supporre rapporti stretti con il nord dell'Etruria, anche se la
natura di questi ultimi resta ancora da definire. Ma la necropoli è anche
testimonianza di una società preromana corsa con una cultura influenzata da
Cartagine e Iberia.
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Cratere del Pittore di Pan, V secolo a.C. |
Aleria è
situata più a nord di Mariana e fu fondata nel II secolo a.C. Ci fu un
popolamento avvenuto mediante una colonizzazione in diverse ondate attribuibili
rispettivamente a Silla verso l'81 a.C., a Pompeo tra il 79 e il 50 a.C., a Cesare nel 46 a.C. e
ad Augusto attorno al 24 a.C.
Questi
molteplici cambiamenti di regime lasciano tracce nella struttura architettonica
della città.
I monumenti
principali si dispongono intorno ad un foro i cui lati
porticati costituivano la facciata dei negozi.
Durante il I
secolo d.C. Aleria conserva un’attività economica basata sull’agricoltura e sulla selvicoltura ed inoltre assume anche un
carattere militare (i bastioni,
infatti, vennero ristrutturati).
La città si
evolverà fino alla tarda antichità e subirà numerose modifiche ed interventi
visibili sugli edifici o nella disposizione generale degli assi viari.
A partire dal
IV secolo d.C. la città sembra conoscere un graduale declino.
Una lettera
del VI secolo di Gregorio I ci racconta della presenza di un vescovo ad Aleria, ma non è ancora
stata trovata alcuna cattedrale.
Nel XIII
secolo sembra esserci una fase di sfruttamento
delle rovine: consisteva nel riciclaggio di elementi architettonici che
venivano trasformati in calce o riutilizzati nella costruzione di opere
murarie. Si possono osservare tracce di questo fenomeno sull’arco occidentale, dove si vedono
impronte in negativo di rivestimenti mancanti.
Lo
sfruttamento delle rovine, che sembra essere durato fino al XIX secolo (un
periodo di tempo lunghissimo!), potrebbe spiegare la scarsità di marmo nel
sito.
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Parte Ovest del Foro con le rovine dell'arco occidentale |
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Rovine dell'arco occidentale |
Il Foro fu costruito fra il II e I secolo
a.C. Durante i secoli successivi è stato effettuato un rialzo di 40/50 cm, supportato da una lastricatura di scisto,
parzialmente visibile ancora oggi. Al centro della piazza è ancora presente lo zoccolo di una statua, probabilmente
quella di Augusto e dei suoi figli.
Le botteghe sono meglio conservate nella
parte meridionale del foro che in quella settentrionale; si nota una
successione di monolocali con due aperture, una verso il portico ed
il Foro e l’altra sul cortile.
Due vie si incrociano nell’angolo meridionale del grande
monumento. Si tratta di due strade principali, decumano e cardo. C’è
poi un terzo asse parallelo al cardo
nell’estremità occidentale della città ai margini del precipizio che domina la
pianura di Tavignanu.
Dal Foro l’accesso all’asse
meridionale è materializzato da un arco
augusteo di cui restano soltanto i ruderi. L’entrata della galleria
settentrionale del monumento situato ad Est è segnata da un arco più antico dell’epoca di Silla. Su questo sussistono ancora
blocchi in roccia calcarea ed un resto di muratura in opus reticulatum.
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Tempio nella parte Est del Foro |
Alla fase attuale degli scavi
risultano due templi speculari, ad
Est e a Ovest del Foro. Il tempio Est,
che conserva alcuni elementi architettonici risalenti alle epoche di Silla e di
Augusto, fu riabilitato ai tempi di Adriano.
Il tempio Ovest è costruito su una sopraelevazione artificiale del
terreno, e fu edificato sulla base di un edificio più antico, di II secolo
a.C., di dimensioni inferiori.
In epoche differenti furono
realizzati più di dieci serbatoi,
pubblici o privati. L’approvvigionamento della città di Aleria si basava sulla raccolta dell’acqua piovana possibile
grazie ad un sistema di canalizzazione
in terracotta o in piombo.
Troviamo anche il Balneum, una dimora imponente
costituita da diverse stanze costruire attorno a tre cisterne (rifornite
direttamente dalla tettoia). Questo edificio disponeva di terme proprie di cui sono visibili le vestigie della parte Ovest
del monumento.
Sono visibili, inoltre, altri due stabilimenti termali; il primo è
situato a settentrione del tempio occidentale e si tratterebbe delle “terme di
giù”, apparentemente pubbliche e utilizzate durante l’Alto Impero Romano,
mentre il secondo si trova nella parte posteriore del grande monumento
occidentale.
Ad Aleria, nel Forte di Matra, è allestito il Museo Dipartimentale Jérôme Carcopino,
il quale espone una parte delle collezioni provenienti dagli scavi della necropoli di Casabianca. È esposto il
contenuto delle maggiori tombe, comprendente ceramiche, armi ed utensili vari
di origine greca, italica, punica ed indigena che accompagnavano il defunto
nella sua dimora. Tra le ceramiche vi sono pezzi notevoli, tra cui un Cratere del Pittore di Pan ed un Cratere del Pittore di Berlino,
entrambi risalenti al V secolo a.C.
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Il cortile interno del Forte di Matra |
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Forte di Matra |
STORIA DELLA RICERCA
I resti della città antica di
Aleria sono descritti per la prima volta da Prosper Mérimée (1803-1870) dopo il suo viaggio come ispettore in
Corsica nel 1839. Cita soprattutto l’arco occidentale e le fasce di
livellamento della costruzione rettangolare laterale.
Tra il 1955 e il 1960 Jean Jehasse intraprende i primi scavi
importanti. Questo periodo è segnato dalla scoperta del Foro e di una grande
parte dell’insediamento romano attualmente visibile. Viene anche trovata la
necropoli di Casabianca a circa 1000 metri a sud dall’insediamento antico e
viene scavata tra il 1960 ed il 1981.
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Una delle teche conservate al Museo di Aleria |